I Reportage di B&W Soul Vision: ” The Ghost Of Tom Joad ” di Mario Lisi

” The Ghost Of Tom Joad ” di Mario Lisi

CoverQuesto è un progetto in opera da circa un anno: grazie al quale ho avuto modo di conoscere tante persone le cui storie, pur nella loro unicità, sono sovrapponibili.Spesso, e giustamente, sono stato visto con sospetto ed additato a disturbo: ma quando è stato possibile avvicinarmi e mostrare il “tipo di foto” che provavo a comporre molte delle remore nei miei confronti sono venute meno: talvolta suscitando anche lo sconcerto per talune mie idee azzardate.Il percorrere le strade comporta sempre una certa contiguità di argomentazioni ed approcci, taluni assimilabili, i quali hanno sempre affrontato l’argomento attraverso due atteggiamenti principali e contrapposti: quello predatorio e quello narrativo.

 

Attraverso questi miei scatti, attraverso una terza via, provo a raccontare il distacco e l’assuefazione che noi “comuni” abbiamo sviluppato nei confronti dei nostri simili e dei segni della loro calvario mossi da pudore, ma molto più spesso da ipocrita perbenismo.

 

Ho preferito ricorrere all’essenzialità del bianco e nero raccolto attraverso le focali corte, il 28mm ed il 35mm, facendo leva sui contrasti con l’ambiente ed i personaggi “ordinari”: cercando di cogliere anche elementi che potessero essere di rimando alla loro condizione, senza però necessariamente svelarne i volti.

By Mario Lisi

I Reportage di B&W Soul Vision: ” La Siria ” di Selma AVCI

” La Siria ” di Selma AVCI

a cura di Enzo Truppo

Macerie, rovine, un adeguamento disumano delle condizioni di vita. Un popolo in ginocchio, privato di ogni diritto umano e anche della vita stessa. In questo reportage di Selma possiamo “vivere” e riconoscere la tragedia che attanaglia il popolo Siriano, un popolo costretto ad una condizione di fuga, all’abbandono di ogni avere per cercare riparo nei paesi confinanti alla ricerca di una presumibile “salvezza”. Selma ci descrive tutto ciò con  immagini di forte personalità, con un bianco e nero “violento”, profondo, senza misura. Anche nei tagli riconosciamo una grande forza espressiva, dove tutto è al limite, come quel limite dei diritti umani ampiamente varcato. Gli esseri umani si adattano ad ogni condizione per sopravvivere e quello che più mi ha colpito in queste immagini è vedere la vita che continua, vedere bimbi giocare tra la macerie, con in mano una semplice bambola di pezza. Vedere Madri lavorare in condizioni disagiate ma che nonostante ciò non rinnegano il loro ruolo. Si vive di speranza, quella speranza che un giorno torni a risplendere il Sole nelle loro vite, una speranza di cui farci carico per alimentare e rendere certezza  che quelle macerie restino solo memoria delle “rovine umane” .

Stiamo assistendo a troppe guerre, troppi morti legati tra di loro solo ed esclusivamente dall’avidità umana che cerca di nascondere la propria tirannia dietro a subdoli e meschini ideologie politiche e religiose.

La fotografia vive solo se noi saremo capaci ad andare oltre i limiti di se stessa, senza una storia, senza un pensiero e più di tutto senza AMORE niente ha un senso e resterebbe tutto delineato da quattro lati che custodiranno semplicemente il nulla.

Grazie  per questa testimonianza diretta, per questo racconto di vita intriso di morte.

Grazie Selma.

by Enzo Truppo