Street Photographers di Diego Bardone

“Street Photographers”

a cura di Diego Bardone

Diego Bardone

Diego Bardone

L’avvento del digitale ha fatto sì che molti in questi ultimi anni si siano avvicinati a questo genere, sinceramente io non ho una ricetta che vada bene per tutto ma di sicuro ho una mia “visione” personale.

Parto dal presupposto che per fotografare in strada ci voglia in primis rispetto per il prossimo, le porcherie che si vedono in giro fatte nel nome del “carpe diem” o del diritto di informazione le detesto con tutte le mie forze e dal mio punto di vista rappresentano solo la pochezza d’animo di coloro i quali brandiscono una macchina fotografica per le vie delle nostre città. Rispetto e poi passione smodata…la passione smodata è quella che ti fa girare per ore senza scattare una immagine (ma con la voglia di uscire il giorno dopo) oppure quella che ti fa aspettare in “eterno” perchè ciò che “hai immaginato” poi si avveri. Quando Abbas dice: “Get a good pair of walking shoes and…fall in love” dice una gran verità…questo è lo stare in strada per me. Tralasciando ogni aspetto tecnico (può essere affrontato in seguito e ci sono varie scuole di pensiero) e di genere (street è Doisneau così come lo è Gilden e sono agli antipodi tra loro) mi verrebbe da dire che una fotografia di strada debba avere in se qualcosa che attiri l’attenzione di chi guarda al primo impatto: le foto non hanno bisogno di nessuna spiegazione ne tantomeno di titoli, devono “parlare” da sole. Il “succo” può essere qualcosa che rafforzi un concetto o qualcosa che lo neghi, può essere un momento ironico o un momento che per certi versi racconti il nostro tempo ma per come la vedo io può anche essere un momento in cui non succede nulla ma che ha in se un soggetto forte, uno sfondo altrettanto importante e una composizione impeccabile. Questa fotografia mi sembra che dimostri in pieno che non necessariamente debba succedere qualcosa di eclatante se l’occhio di chi osserva è “attento” e “sensibile”  http://1x.com/photo/150399/all:user:128817 poi se sia “Street” o meno sinceramente non saprei dire e fondamentalmente non mi interessa, le gabbie spesso sono limitanti e la distinzione andrebbe fatta tra ciò che è “buona” fotografia e ciò che non lo è…

Per quel che vedo a web, molti degli autonominati “streephers” non hanno idea di ciò che fanno e non ce l’hanno per due motivi secondo me: A) L’ignoranza (ovvero la mancanza di una solida cultura fotografica e tra questi per certi versi ci sono anch’io…tocca studiare, documentarsi, leggere libri, osservare mostre e fotografie di altri come fossero “cibo” per il nostro crescere) B) Perchè vivaddio non siamo tutti uguali, se lo fossimo saremmo tutti Salgado e fortunatamente di Salgado ce n’è uno solo. Come a dire che “tocca” sì studiare ed applicarsi ma che “l’estro” è un dono che non tutti hanno.

Personalmente ho sempre un mare di dubbi, detesto poco amabilmente coloro che vivono di certezze e cercano di “imporle” agli altri senza avere ne il carisma ne le capacità per farlo.

Fortunatamente si incontra sempre chi ne sa più di noi e per quel che ho potuto vedere queste persone, se ti poni nel modo giusto, sono sempre disposte ad aiutare… Ci vuole un minimo di umiltà nella vita.

In fondo è vero che siamo ciò che fotografiamo, per cui il mio consiglio è quello di “guardarsi” dentro e capire davvero ciò che vogliamo dal nostro fotografare (in strada in questo caso), è così bello bello vagabondare e stare in mezzo agli altri con una macchina fotografica per le mani sentendosi “uno degli altri”. Penso e ne sono convinto che se riusciamo a sentirci in sintonia con ciò che ci circonda allora siamo anche pronti ad aggiungere il nostro piccolo tassello di memoria (e la fotografia in primis è memoria) per coloro che verranno dopo di noi, tanto più considerando che generalmente le fotografie di strada assumono “valore” con il passare del tempo. Si potrebbero scrivere fiumi di parole ma per il momento mi fermo qui. Se qualcuno ha piacere di dare un occhio aggiungo i link a due collettivi (uno straniero ed uno Italiano) che includono autori di assoluto valore (Matt Stuart è un vero maestro del genere). Grazie a tutti per l’attenzione.

http://http://www.in-public.com/MattStuart/

 http://www.spontanea.org/

by Diego Bardone